Sono nata in una piccola vallata circondata da colline e montagne, e al di là di esse, c’è il mare. Non è quindi un caso che le mie vacanze sin dai primi vagiti siano state al mare, che i miei ricordi di spensieratezza siano tra le cabine dei lidi, o che per me la pace ha il volto di un sole che si tuffa tra le onde. Eppure quest’anno mi sono lasciata convincere a fare un’esperienza mai fatta prima: andare in montagna. E ho iniziato questo cammino (in tutti i sensi) dalle Alpi Marittime.
Il percorso che ho scelto nasce da un’esigenza: avevo regalato al mio ragazzo una notte in una Starsbox per festeggiare questo primo anno insieme. Da lì poi ci siamo fatti prendere la mano e abbiamo deciso di costruirci tutta un’avventura intorno.
La prima tappa è stata proprio il rifugio Mongioie, uno dei tanti che nel Nord Italia ha a disposizione le Starsbox come esperienza di glamping (per i non addetti, è il glamour camping, quindi un campeggio con più comfort, un po’ più chic). Ho scelto questo rifugio per la bellezza del posto e soprattutto per la veduta pazzesca dalle sue starsbox. Ma te ne parlerò approfonditamente dopo.
Passata la prima notte a Viozene quindi siamo scesi, abbiamo ripreso l’auto e ci siamo diretti al Lago della Rovina, Entraque, molto, molto vicini alla Francia. Da qui, dopo un sentiero di circa 4 km , 600 m di dislivello e qualche sceneggiata di troppo, siamo arrivati alla diga del Chiotas, con i sueìoi due laghi, a circa duemila metri d’altezza. A fare da guardiano, il Rifugio Genova-Figari.
Come puoi intuire la partenza è stata da Torino. Immagino che da questa prima rapida illustrazione ti siano sorte tantissime domande, non ti preoccupare, ora fughiamo tutti i tuoi dubbi!
Prima tappa: Viozene e il Rifugio Mongioie
Si parte da Viozene, piccola cittadina del cuneese, per intraprendere un percorso di circa 2,5 km che arriva fin su al Rifugio Mongioie. La salita è abbastanza gestibile, all’improvviso dopo circa un’oretta di cammino si arriva in una splendida radura con una vista incredibile sulle Alpi. Eccole lì, finalmente ci siamo.
L’esperienza Starsbox
Le Starsbox sono queste piccole casette di legno col tetto apribile, in modo da poter guardare il cielo stellato di notte. StarsBOX è un modulo innovativo in legno, ispirato dai giacigli temporanei dei pastori delle Alpi Liguri, che ne attualizza le forme e la funzione.
Vuole essere simbolo di un nuovo modo di fruire la natura, più leggero e consapevole, grazie alla potenza evocativa di un’esperienza unica.
Dopo le prime due StarsBOX installate sulle Alpi Liguri nell’estate 2018 il progetto si sta ampliando, grazie a un nuovo design e alla creazione della Costellazione StarsBOX, una rete innovativa che unisce tutti gli StarsBOXER, amanti di un turismo eco-sostenibile. Non è un caso che questo progetto abbia vinto numerosi premi, tra cui gli awards di Archilovers e il BigSee Tourism Design Awards.
Ammetto che appena arrivati mi sia sceso il cuore nei calzini perché la situazione meteo era avvilente: il cielo era completamente coperto da una coltre di nuvole grigie che minacciavano pioggia. E invece, poi, verso mezzanotte, quando ormai non ci speravamo più, abbiamo aperto il tetto e assistito al varietà del cielo.
Al mattino ho fatto poi una cosa che mai nella mia vita pensavo di fare. Ho puntato la sveglia all’alba, ho aperto la porticina della mia casetta, sono tornata al rifugio a farmi un caffè e mi sono goduta la più serena alba della mia vita. Ed è stato un momento così semplice, così denso, solitario, silenzioso, da non sapertelo descrivere nè con le parole nè con le fotografie.
Una volta iniziata davvero la giornata, zaino in spalla, siamo tornati giù nella cittadina di Viozene per prendere l’auto e spostarci ad Entraque, si sale davvero in alto stavolta!
Entraque
Siamo al confine con la Francia, te l’avevo anticipato già. Di Entracque ti colpisce l’immane diga che sovrasta qualsiasi cosa: sei ai piedi della più grande centrale idroelettrica d’Italia, dedicata a Luigi Enaudi. La diga pesca direttamente dai due laghi che ti porterò a conoscere, tra cui il lago del Chiotas
Si parte dal Lago delle Rovine, nella Valle Gesso, siamo a 1535 metri d’altitudine, e si arriva a 2000 metri alla fine di un percorso lungo circa 4km, il cui culmine è il lago del Chiotas. Sinceramente questo percorso non è stato sereno come quello di Viozene: a causa della presenza degli stambecchi sul sentiero, proprio a qualche centinaio di metri dal rifugio, ho avuto una sincera paura. L’errore madornale è stato non pensare affatto che potessimo trovare una fauna locale, cosa che è invece è capitata.
L’episodio degli stambecchi
Proprio lì, a pochi metri dalla fine del percorso ci imbattiamo in una famiglia di stambecchi, padre e due cuccioli. Inutile dirvi che fermarsi e lasciar capire che a comandare fossero loro non è stata una buona mossa. Quando dopo tanto spavento e l’aiuto di persone più esperte sul sentiero siamo arrivati al rifugio ci è stato spiegato che gli stambecchi sono animali molto territoriali: mai arretrare, avanzare con calma e senza fretta, mantenendo il sentiero. Saranno loro stessi a farsi da parte e a risalire lungo le montagne. Cosa che è effettivamente successa quando questo gruppo di persone ha attraversato il sentiero in maniera corretta. Non ci pensi mai, eppure queste sono le cose che sarebbe necessario sapere prima di partire. Non siate ingenui come me, informatevi su che tipo di animali potete trovare lungo i vari percorsi e in che modo bisogna approcciarsi a loro, per vivere al meglio anche l’esperienza di vedere dal vivo animali tanto belli.
Il Rifugio Genova Figari
Ho scoperto poi il motivo per cui il mio ragazzo ha scelto questo rifugio in particolare. Non solo si trova a cavallo tra i due laghi tra le Alpi Marittime, dominando la vallata e regalandoci un’alba e un tramonto meraviglioso, ma qui trovi la più giovane gestrice di un rifugio di montagna. Ho amato tutto di questo posto: dalle tavolate tutti insieme con gli altri ospiti, la convivialità e lo scambio di storie con perfetti sconosciuti, fino alla birra bevuta al tramonto per riposarsi dopo la lunga salita. Le montagne qui sono molto più vicine rispetto che a Viozene, e la centrale di controllo della stazione idroelettrica sembra uscita da un acquerello raffigurante quasi una pagoda giapponese. Questo posto mi ha rapito il cuore, non saprei cos’altro dirti.
In conclusione
Non potevo scegliere esperienza migliore per festeggiare questi primi 365 giorni insieme ad una persona che mi colora la vita in una maniera del tutto imprevedibile. E’ stata una bella metafora di quello che sono i rapporti umani, soprattutto le relazioni sentimentali, secondo me.
L’amore è un sentiero di montagna
Quando si imbocca un percorso, così come una relazione, quello che conta è il fiato. All’inizio c’è l’emozione, l’adrenalina e tutta l’energia di questo mondo. Spingi forte, bruci le tappe. E’ fondamentale però che tutti e due procedano sempre alla velocità del più lento, per non lasciarlo indietro sulla strada, quanto nei suoi sentimenti. Se avanzi a passo svelto verso il prossimo obiettivo, finisci col cuore in gola, e ti fermi, stremato. Oppure finisci col fermarti e ritrovarti da solo: l’altro non ti ha seguito, non ce l’ha fatta. E qui arriva il secondo segreto: rompere il fiato. Comprendi davvero la profondità delle tue capacità e dei tuoi sentimenti quando smetti di lasciarti annebbiare dalla smania di correre e dal fiatone dell’infatuazione. Arriverà il momento in cui “rompi il fiato”: l’infatuazione va via, e lascia finalmente posto ad un sentimento sereno, che non conosce più la stanchezza. Ecco, se a vent’anni ti avrei detto che l’amore è una montagna russa, a trenta ti direi piuttosto che è un sentiero di montagna.
Any Questions?
Ho provato rispondere a quanti più dubbi che mi erano stati posti su Instagram quando ho condiviso questa esperienza in Stories, se ho dimenticato qualcosa scrivimi, o lasciami un commento qui in basso. Sono prontissima a rispondere a qualsiasi tuo dubbio!
Hai altri 5 minuti?
Hai voglia di una passeggiatina con una bella vista ma senza tutto lo struggimento della montagna? Allora vieni, ti porto alle Cinque Terre!
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Salvami per leggermi più tardi 😉
Amo camminare immersa in questi paesaggi ma dormire lì dev’essere meraviglioso! Una notte stellata chi se la dimentica più!
È stato magico, aprire il tetto a mezzanotte (una bella arietta fresca) e ripararsi sotto il piumino e le stelle ❤️
le tue foto tolgono davvero il fiato. Complimenti, hai una meravigliosa dote. riesci a cogliere le sfumature più belle di un luogo per ragalarle agli altri, trasmettendo non solo colori, luci e ombre, ma anche tanta passione.
Ma grazie davvero Annalisa, che belle parole! Sono contenta di sapere che le mie foto ti abbiano colpito così tanto ❤️
Avevo già sentito parlare della starsbox, o forse l’ho vista in un programma in tv. La trovo un’idea molto carina. A me piace molto il concetto che c’è dietro al glamping e mi piacerebbe fare questo tipo di esperienza. Poi, il posto merita e hai fatto benissimo ad alzarti all’alba per fare delle foto, il risultato si vede.
Ciao Erminia, sono una persona a cui piace tanto dormire, ma mai come quella mattina non mi è assolutamente pesato! È stato un momento magico. Ti consiglio assolutamente questa esperienza, ma ne ho un altro paio pronte se sei in cerca di altre soluzioni glamping..
Splendide Alpi Marittime! Ho bazzicato zone vicine questa estate e mi sono sentita protetta dalla loro immensità e dalla loro bellezza! Non ho mai affrontato questo percorso e mai ho dormito in una Starbox, da provare!
Io te lo consiglio assolutamente, sia pr il percorso (fattibile, semplice, che ti gratifica ampiamente con la vista all’arrivo ) sia per l’esperienza starsbox. Anche da regalare per una ricorrenza di coppia…😏