C’è un posto, nel cuore antico di Napoli, in cui il tempo è stato silenziosamente fermato. Basta entrare in un cortile, che si trova proprio alle spalle di una delle più brulicanti piazze di Napoli, per essere catapultati indietro di trecento anni.
A piazza del Gesù, infatti, trovi questo piccolo e semplice cortiletto, su cui si affaccia una chiesa altrettanto semplice e modesta. E’ la chiesa di Santa Chiara. Entra in punta di piedi, perché questo è un posto dove il silenzio regna sovrano, e richiede di essere rispettato.
Santa Chiara è rimasta sospesa nel tempo e ha una storia abbastanza travagliata, che risale a molto prima del famoso chiostro Maiolicato. Ma come sempre, andiamo per gradi.
DI COSA PARLIAMO:
ToggleVisitare Santa Chiara: la zona romana
La visita si compone di più momenti, e più ambienti, non si riduce al solo chiostro, che è certamente famoso, ma non è l’unica cosa degna di nota. Come ti dicevo, è un sito molto antico, infatti durante alcuni lavori è riemerso un complesso termale romano. Quest’ultimo è stato lasciato intatto, ci puoi entrare tramite ballatoi, e trovi tanti piccoli riferimenti che ti spiegano ogni zona di cui è composto il percorso termale. Confesso: non è una zona semplice da visitare, perchè è complessa da capire. Sono delle vere e proprie rovine, è difficile immaginare come siano state quando erano in funzione, e quindi farsi un’idea delle potenzialità del sito. Quando l’ho visitata avrei tanto voluto il caro Alberto Angela con una bella ricostruzione in 3D. Davvero, sarebbe l’ideale avere un buon supporto multimediale con una ricostruzione. Se ne apprezzerebbe molto di più la portata.
Il museo di Santa Chiara
Visitata la zona romana, ci si sposta nella zona più museale, dove sono raccolti cimeli dei fondatori del convento: Roberto d’Angiò e Sancia di Maiorca. Questi ultimi vollero creare una cappella (la chiesa) e una zona da dedicare sia ai frati che all’ordine delle Clarisse. Queste ultime furono cruciali nello sviluppo del monastero negli anni, e pertanto venne denominato di Santa Chiara. La Chiesa, così come era stata voluta dalla famiglia spagnola, era austera, semplice. Esattamente come la trovi adesso se la visiti. Tant’è vero che si narra che quando Roberto d’Angiò chiese parere al figlio quando la chiesa fu conclusa, quest’ultimo gli rispose che sembrava una grossa stalla.
La cosa singolare è che, dopo un lungo periodo di austerità, quando arrivò nel 1700 Vaccaro per ristrutturare il chiostro maiolicato, anche la chiesa fu ricostruita su ispirazione del Gesù Nuovo, e quindi divenne una chiesa barocca, un tripudio di ricchezza e oro. Molti cimeli di questo periodo molto fiorente del Monastero li trovi proprio nella zona museale. Paraventi, scrigni, altari, doveva essere davvero una gioia per gli occhi.
Peccato che durante la seconda guerra mondiale un ordigno ridusse in rovina la chiesa, e quando venne il momento di ricostruirla, si ritornò alla prima versione, quella austera.
Curiosità: se ti può interessare, l’ordigno è proprio conservato al Gesù Nuovo, nelle stanze adiacenti a quelle di Giuseppe Moscati.
Il Chiostro Maiolicato
Visitata questa parte museale, non ti resta altro che finalmente dedicarti con la massima calma al Chiostro Maiolicato. E’ un’oasi di pace, doveva proprio essere il momento di calma per le Clarisse, in cui immergersi nella natura nel pieno centro cittadino. E’ un posto davvero splendido, dove la natura e la geometria diventano praticamente la stessa cosa.
Infine, voglio soltanto dirti che la visita è a pagamento. Il biglietto intero costa 6,00 euro, mentre per gli studenti sotto i 30 anni è disponibile il biglietto ridotto (basta mostrare la carta d’identità) e costa 4,50 euro. Non mi risulta che sia inserita tra le visite gratuite la prima domenica del mese. Ma visto il costo del biglietto ,a fronte dell’esperienza offerta, vale assolutamente la pena.
Ti consiglio di munirti infine di un lettore di codici QR per poter accedere anche a contenuti extra una volta entrati, sono disponibili applicazioni per smartphone.
Le foto sono meravigliose *___*
Sono davvero molto felice cheti siano piaciute, date che le ho scattate tutte io ed è stata una lotta all'ultimo click 😀 Ancora grazie!
Pingback: Napoli: l'itinerario perfetto per un giorno solo • Cappuccino in the Clouds