Casina Vanvitelliana: il tesoro del Fusaro

Casina Vanvitelliana: il tesoro del Fusaro

Oggi voglio portarti lontano dall’allegro caos dei vicoli di Napoli. Prendiamo un treno dalla stazione di Napoli Montesanto, in direzione Torregaveta, perchè da qui, si arriva al Lago del Fusaro, nel Parco Vanvitelliano, alla Casina Vanvitelliana. Vedrai sfilare davanti ai tuoi occhi il blu di Pozzuoli e le sue spiagge. Ma prosegui, fino ad arrivare alla fermata del Fusaro, e scendi dal treno. Sei arrivato a Bacoli, e a circa 80 metri da te c’è il Parco Vanvitelliano chiamato così proprio per via della grandiosa struttura che vi alberga. 

La Casina Vanvitelliana si apre di fronte a te, si nasconde e si svela tra le palme, come su un set cinematografico. Non a caso qui eravamo tutti convinti (me compresa) che questa fosse la casina della fata turchina di Pinocchio, quella del celebre film.

La Casina Vanvitelliana è la Casina di Pinocchio?

In realtà non è questa a comparire nella pellicola di Comencini, bensì la casetta sul lago di Martignano, fuori Roma. Non è qui che Pinocchio ha trovato asilo, no, però è un posto talmente bello e suggestivo che ovviamente è comparso in altre pellicole cinematografiche, Maria Grazia Cucinotta ha girato qui le scene de “L’imbroglio del lenzuolo”. Devi sapere che la casina Vanvitelliana è un gioiello dell’architettura italiana ed è ispirata alla celebre Palazzina di Caccia Stupinigi, della famiglia Savoia. A disegnarla, fu proprio proprio Luigi Vanvitelli, voluta da Ferdinando IV di Borbone. L’incredibile architetto però non fece in tempo a vedere il suo progetto completato, e fu il figlio Carlo a finire i lavori.

La Casina all’inizio non prevedeva il ponte di legno che trovi ora, pensa, all’epoca dei Borbone ci si accedeva solo tramite barche. Era il rifugio del Re, dove pescare ed andare a caccia: a quei tempi la zona era disabitata e si praticava la coltura delle ostriche. Non a caso troverai continui riferimenti all’ostrica qui, sui pochi mobili rimasti, ma anche attraverso l’architettura della stessa casa.

Casina Vanvitelliana

Era molto diversa all’epoca, non solo per il ponte dei legno: al piano terra c’erano le cucine e il salone. Di quest’ultimo è rimasto soltanto il tavolo, il lampadario e il camino: il resto è stato tutto saccheggiato. Al piano superiore ci sono le camere del Re e della Regina: la camera da letto prende tutta la zona centrale, e devi sapere che in origine era completamente affrescata con scene di vita naturalistica, i cui orizzonti coincidevano perfettamente con l’orizzonte del lago che si intravedeva fuori alla balconate. Il Re ogni mattina si alzava e guardava il lago del Fusaro direttamente dal suo enorme letto a baldacchino.

Casina Vanvitelliana, interno

Attualmente trovi materiale originario del pavimento, che è stato restaurato, e un pianoforte, con un impianto stereo che diffonde una suggestiva musica classica da camera. Il terrazzo gira tutto intorno alla casa, regalandoti una vista sul lago davvero splendida: peccato che purtroppo la zona sia stata lasciata completamente andare, deturpata dalla mano dell’uomo e dalla sua folle industrializzazione, distruggendo un parco naturalistico che potrebbe diventare una vera e propria riserva protetta.

Casina Vanvitelliana

Quando si può visitare la Casina?

La Casina attualmente può essere visitata soltanto in determinati momenti:

Orario estivo (01/04 – 31/10)
Sabato, Domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 20

Orario invernale (01/11 – 31/03)
Sabato, Domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 18

Ultimo ingresso 30′ prima della chiusura.

Casina Vanvitelliana

C’è un motivo per cui la struttura è ricettiva solo per breve tempo. Viene salvaguardata e gestita dall’associazione Phlegraeus, che mette a disposizione guide e accompagnatori durante la visita alla casa gratuitamente. Visitare la struttura ha un costo di 3 euro, incluso in tale prezzo è compresa la visita guidata da uno di questi fantastici ragazzi, che ti porterà a visitare le sale del piano terra e le stanze da letto del piano superiore, per lasciarti poi godere un momento di pura pace fuori al terrazzo.

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Come arrivare alla Casina Vanvitelliana

Una volta arrivato a Napoli, devi raggiungere la stazione di Napoli Montesanto: è da qui che parte la linea della Cumana, che percorre la tratta Montesanto- Torregaveta. Tu scenderai alla fermata del Fusaro, sono circa 20 minuti in treno. Sceso dal treno, a 80 metri circa, semplicemente percorrendo la stradina davanti a te e svoltando sulla sinistra, troverai il parco Vanvitelliano, da cui accedi tramite cancelli. Ti lascio anche la geolocalizzazione di Google Maps, dove puoi vedere sia la stazione e la sua fermata che il parco. Ti conviene attivarla appena scendi dal treno, in questo modo raggiungi subito i cancelli del Parco. Qui puoi tranquillamente restare per un picnic, o anche solo per godere del sole e dell’aria che profuma ancora di mare in questo specchio d’acqua.

Prima di andare via..

Che ne dici di fermarti a Napoli ancora un po’ e provare qualche prelibatezza del posto? Ti consiglio dieci posti in cui amo mangiare a Napoli, e se hai ancora un po’ di tempo, dieci posti da visitare a Napoli!

 

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