[vc_row][vc_column][vc_column_text]Sei giunto allo step finale, che ti porterà a concludere il tuo processo di post-produzione: il color grading. Proviamo in maniera rapida, a riassumere quello che ti ho spiegato nel post precedente. Hai valutato la tua foto, compreso a fondo cosa non ha funzionato in quel delicato passaggio tra l’occhio umano e quello meccanico, hai quindi cercato di correggere i vari errori, che possono essere di esposizione, di bilanciamento del bianco e così via. Ora è giunto il momento di dare personalità al tuo scatto. Quello che vedremo insieme è:
Psicologia e colori
Il color grading nasce in realtà nel campo cinematografico. Pensiamo a due film totalmente diversi, sia per tematiche che per ambientazioni, ma soprattutto..per colori! Se ti dico Marie Antoinette, e se poi ti dico IT, penso di aver suscitato in te due immagini completamente opposte, sia per colori che per sensazioni sviluppate. E quelle sensazioni le hai sviluppate proprio grazie all’attento lavoro che i coloristi (gli esperti di color grading per i video) hanno svolto. Capirai quindi che è fondamentale capire la psicologia che si cela dietro i colori.
Si ringrazia Ril Productions per l’infografica.
Capirai quindi il perché di tutto quel rosa in Marie Antoinette (restando in tema): si vuole trasmettere femminilità, bellezza, dolcezza, empatia. I colori scuri, tra il blu e il viola di IT, invece, instaurano tutt’altre sensazioni. Il colore è davvero potente, se usato bene. Se ti appassiona questo aspetto della postproduzione, in particolare il lavoro dei coloristi, ti consiglio queste letture interessanti:
La fotografia è un messaggio
E il color grading è l’inchiostro con cui decidi di scrivere quel messaggio. Ti faccio un altro esempio: immagina di scrivere un biglietto alla persona amata, con su scritto “Ovunque tu sarai, sarò io”. Dolce vero? L’avrai pensato di scrivere con la tua migliore grafia, con un cuore in calce. Immagina ora di averlo scritto con questo font:
Thanks to: Font Meme
Capisci quindi quanto il modo in cui trasmetti un messaggio cambia totalmente anche la percezione dello stesso. Ti ho fatto l’esempio dei film, perché il color grading nasce proprio al cinema, e poi ho rincarato la dose con questa storia del biglietto d’amore: il modo in cui tu proporrai la tua fotografia susciterà delle precise sensazioni in chi guarda. E quelle sensazioni tu puoi incanalarle proprio tramite la scelta del colore. Non esistono colori giusti o colori sbagliati: esistono colori coerenti col messaggio che tu vuoi trasmettere.
Che messaggio vuoi trasmettere TU?
Posso fornirti un esempio molto pratico: se guardi il mio feed Instagram, la prima cosa che tanti mi dicono è “Il tuo profilo e i colori delle tue foto mi trasmettono tanta serenità“. Eccolo, il messaggio da trasmettere. Per me Instagram è un social, in quanto tale è una forma di evasione e svago. Il mio obiettivo è quello di regalare posti nuovi nella tranquillità della propria casa. Io voglio generare momenti di tranquilla evasione dalla propria routine. Questo è il mio messaggio. Il tuo, invece qual è? Direi che il primo step è proprio capire cosa vuoi trasmettere tu. A seconda della scelta che farai, orienterai le emozioni, in particolare:
- Colori vivaci come giallo, il fucsia e l’arancione, o colori in generale molto saturi: se vuoi esprimere positività, brio, allegria a chi guarda (non a caso si adottato nella fotografia di moda)
- Colori pastello come l’azzurro e il verde: quando vuoi esprimere calma, e riposo (molto scelti nella farmaceutica o nel settore della bellezza).
- Colori molto bui come il nero: si adottano molto nella low light photography, per ambientazioni oniriche, o comunque molto teatrali.
Il color grading come firma
E non è un caso se Wes Anderson è Wes Anderson, se esistono hashtag dedicati a fotografie che sembrano ispirate ai suoi film. Questo regista è stato in grado di creare un proprio stile: quando vedi una scena molto simmetrica, con questi colori molto accesi e saturi, ti viene istintivo pensare “questo è di Wes Anderson“. Il colore può portare anche una firma, oltre che un messaggio. Facciamo un esempio:
Thanks to: anothermag.com
Nel mio piccolo, il mio marchio di fabbrica è l’azzurro, di solito accostato al beige e ai toni della terra. Ognuno può trovare il suo piccolo mondo cromatico, per gusti o per strategia.
Il senso del color grading: due color a confronto.
Ti propongo un esempio molto semplice: prendiamo questa foto al mare, e vediamo due color a confronto.
La foto è la stessa, ma non solo cambia l’atmosfera, ma addirittura sembra spostarsi il soggetto del frame. Nella foto a sinistra l’atmosfera sembra quella di una giornata di piena estate, la colorazione usata è quella che viene detta Orange&Teal. L’arancione è molto carico, e contrasta col blu del mare. Nella seconda color invece i colori sono più freddi e cupi, pare che ci sia stato quasi un cambiamento di stagione, non si direbbe neanche che la foto sia stata scattata alla stessa ora. La torre in questo caso ha dei toni desaturati, si “spegne” sul fondo della scena, per lasciare più spazio alla barca in primo piano. Qual è quella giusta? Non esiste un color grading giusto, esiste quello che più ti rappresenta, e che meglio rappresenta il tuo stato d’animo. O che enfatizza meglio il soggetto della tua fotografia.
Come fare color grading: il pannello HSL di Lightroom
Le foto sono ormai corrette, ci spostiamo quindi su altri due pannelli di Lightroom, e vediamo come ottenere gli effetti che ti ho mostrato. Faremo riferimento a due metodologie, la prima adotta il pannello HSL, la seconda sfrutta la calibrazione della fotocamera. Il primo, di cui io faccio molto uso, è proprio quello del Colore. Molti usano il pannello HSL, che è esattamente la stessa cosa. La sigla sta per Hue (Tinta) Saturation (Saturazione) L (Luminanza), volgarmente: a che colore vuoi virare, quanto deve essere carico, e quanto deve essere brillante. Li trovi tutti, puoi scegliere se i verdi li vuoi più freddi o più caldi, se vuoi che l’arancio sia più rossiccio o più giallo, se il blu deve virare al viola o al verde. Questo è il cuore del color grading:
All’inizio ci giocherai tanto, andrai per tentativi per capire cosa ti piace e cosa no, cosa vuoi ottenere e cosa proprio non ti piace. Ci saranno volte in cui vorrai gli arancioni molto carichi, altri in cui saranno di disturbo, in quel caso abbasserai la saturazione. Tengo a ripeterti che non esiste un color grading giusto, esiste quello che fa al caso tuo.
Un altro modo è sfruttare i profili della tua fotocamera, andando nel pannello Calibrazione fotocamera:
Quando usi l’opzione RAW per scattare, questo formato porta con sé tutte le informazioni dello scatto, ma anche della fotocamera con cui hai scattato, in particolare i profili colore, se in Calibrazione Fotocamera clicco sulla spunta dei Profili trovo tutti i profili della mia fotocamera. In alternativa, se la tua fotocamera non ha profili colore incorporati, puoi effettuare queste calibrazioni manualmente, spostando i cursori che trovi nel pannello.
Conclusioni
Fare color grading significa dare personalità alla propria fotografia, esaltare determinati colori rispetto ad altri. Possiamo fare questo passaggio per esprimere uno stato d’animo, o per delineare chi è il soggetto del nostro scatto.
Non esiste una colorazione giusta e una sbagliata, esiste quella che rappresenta al meglio la tua visione del mondo esterno, e perché no, anche interiore!
Per questo post è tutto, spero di esserti stata utile, e perché, lasciami il link del tuo profilo instagram, o del tuo sito web, per farmi vedere qual è il tuo modo di fare color grading!
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