Questa estate sarà tutta italiana, in particolar modo abbiamo deciso di trascorrere tutte le nostre ferie qui, in Campania. L’emergenza Covid ci ha aiutato tanto, soprattutto nel visitare posti che sognavamo da sempre, ma vuoi per mancanza di tempo, vuoi per la voglia di scoprire l’altro, lasciavamo sempre indietro. Tra le tante cose che avremmo sempre voluto fare c’è la visita alla Baia di Ieranto, nel comune di Massa Lubrense. Oggi ti racconto perché è un’esperienza da fare assolutamente una volta nella vita, ma soprattutto come gestirla al meglio.
Dove si trova la Baia di Ieranto
Io direi di iniziare dalle basi, ovvero un po’ di sana geografia. Il comune di riferimento è Massa Lubrense, ma siamo in realtà sull’altro lato della penisola, siamo affacciati sul lato amalfitano. La località di riferimento è infatti Nerano.
Siamo nella parte più estrema della costiera amalfitana: abbiamo superato Praiano e Positano, e un lungo tratto di costa estremamente suggestivo, brullo e incontaminato. Dopo di questo, c’è solo Punta Campanella, territorio sacro prima ai Greci, che vi eressero un tempio alle Sirene, e poi ai Romani, che riconvertirono il tempio al culto alla Dea Minerva.
Nerano non è altro che un insediamento marino, in una baia che prende il nome di Marina del Cantone. Da questa piccola località parte il sentiero che porta alla Baia di Ieranto. Quest’ultima è una zona marina protetta, bellissima non solo per via dell’acqua cristallina, ma anche per il panorama suggestivo che il sentiero offre. Non c’è da stupirsi che si innamorarono di questa località prima i Greci e poi i Romani, questi ultimi addirittura usavano Nerano come luogo per le loro vacanze.
Come ti dicevo si arriva alla Baia di Ieranto solo ed esclusivamente a piedi, attraverso un sentiero da trekking lungo circa 2 km. Il sentiero dunque non è lungo, ma è abbastanza impegnativo, dovendo affrontare una discesa di 250 metri sul livello del mare. L’inizio sarà agevole, e regala viste meravigliose della costiera amalfitana: vedrai l’isolotto di Vetara, le bellissime e famose isole Li Galli, ed in fondo, dove ormai la vista si perde, il Capo di Conca dei Marini. Alla tua destra, si apre di fronte a te il panorama unico dei Faraglioni di Capri.
Il sentiero che porta alla Baia di Ieranto
Il primo tratto sarà estremamente agevole e piacevole, perché in piano. Dopo qualche centinaio di metri inizia la discesa, vedrai Villa Rosa: è qui che visse il celebre scrittore Norman Douglas. Proseguendo troverai un cartello, che indica due percorsi diversi da poter intraprendere. Ti anticipo che entrambi portano giù alla Baia, quello di sinistra però è molto più agevole, passando per uliveti e presentandosi come mulattiera. Consente la vista della Torre di Montalto e della Baia del Cantone (viene indicato proprio con la dicitura torre).
Il secondo sentiero, che viene indicato con spiaggia, è molto più ripido, fatto di gradini ricavati nella roccia. Questo sentiero è assai più impegnativo, ma ne vale assolutamente la pena per il panorama selvaggio che si apre davanti ai tuoi occhi. Io ti consiglio di farli entrambi. Ho percorso all’andata il sentiero di destra, e alla risalita il sentiero di sinistra. Ai tuoi piedi, dopo circa una cinquantina di minuti di camminata, la Baia di Ieranto: quelli che vedi sono i vecchi locali dell’ex-cava dell’Italsider, ora sede del FAI.
La Baia di Ieranto
Dopo due km di discese tra ulivi, sentieri, e natura incontaminata, arrivi finalmente alla Baia, un’insenatura dall’acqua cristallina. La suggestione più grande è sicuramente quella di fare il bagno di fronte ai Faraglioni e al famoso Salto di Tiberio. Quest’anno le nostre coste sono particolarmente popolate di meduse, ti chiedo cortesemente di non ucciderle, o di non uccidere qualsiasi altro animale. Se hai paura, come me del resto, resta a riva, bagnati con attenzione. L’acqua è talmente limpida che le vedi distintamente, non c’è bisogno di uccidere una povera creatura della natura, a maggior ragione in una zona protetta. Di fronte a te, Punta Campanella e i mitici faraglioni di Capri.
Consigli utili
Come ti dicevo, la Baia di Ieranto è una zona protetta. Lungo il sentiero troverai indicati anche la presenza di alveari: rispetta la natura protetta di questo posto. Il sentiero è costeggiato da muri in pietra, mi raccomando, non sederti: queste pietre sono il tipico rifugio delle vipere. Come ti dicevo è un sentiero di trekking immerso nella natura più incontaminata: armati di kit di primo soccorso, creme e spray contro gli insetti, stick per le punture di meduse. Non deve assolutamente mancare in borsa un’adeguata scorta d’acqua, perché non troverai rifornimento, né giù alla spiaggia né lungo il percorso. Porta scarpe comode, possibilmente adatte al trekking, e qualcosa da mangiare.
Va detto inoltre che man mano che si procede verso la Baia, la copertura telefonica crolla: il cellulare non prenderà più, non avrai più campo una volta arrivati giù. Sinceramente credo che anche questo faccia parte della meravigliosa esperienza, sei solo tu, il mare e la natura.
Per ultimo, ma non per importanza, ti avviso che per scendere è importante prenotare: sul sito del Comune di Massa Lubrense trovi tutte le informazioni del caso, per prenotare la tua discesa alla Baia online. Questa è una misura recente presa dal comune per garantire condizioni adeguate vista l’emergenza Covid-19. La Baia di Ieranto presenta una spiaggia piccola, pertanto i posti sono limitati. E per la risalita, aspetta assolutamente che il sole perda forza: credimi, salire col caldo è da infarto, aspetta che si faccia almeno tardo pomeriggio.
Mi rendo conto che non tutti se la sentono di affrontare un percorso da trekking, soprattutto in piena estate. Se anche tu sei del team #nonmelasento, puoi raggiungere la spiaggia di Nerano e da lì farti accompagnare in barca dalla Cooperativa Sant’Andrea, l’unica autorizzata all’accesso nella area marina protetta di Punta Campanella. Vedere questa costa dal mare sarà un’esperienza unica, vedrai.
Hai altri 5 minuti?
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